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Certificazione IFA W3 degli aspiratori carrellati per fumi di saldatura

Normative

Certificazione IFA W3 degli aspiratori carrellati per fumi di saldatura

5 apr, 2022

Cronistoria della certificazione W3

 

Le origini della certificazione W3 risalgono ad un’iniziativa congiunta di 2 istituti tedeschi addetti al monitoraggio e al miglioramento delle condizioni di salute in ambito lavorativo (DVS e BIA). Sono i primi anni ’90, all’ epoca non esisteva uniformità normativa in Germania riguardo il ricircolo in ambiente di lavoro dei fumi di saldatura contenenti sostanze cancerogene (MEDESIMA SITUAZIONE CHE TROVIAMO OGGI IN ITALIA). Esisteva un’unica legge molto vaga (TRGS560) da applicarsi alle attività capaci di sviluppare polveri potenzialmente cancerogene, mutageni o dannose in termini di fertilità.


Gli istituti DVS e BIA svilupparono il primo “Test Principles for Mobile Welding Smoke Filter Units” (Principi per testare le unità mobili destinate all’aspirazione e filtrazione dei fumi di saldatura) come parte di un progetto destinato ad umanizzare la vita lavorativa.
Questi principi misero per la prima volta nero su bianco non solo i requisiti minimi di un aspiratore portatile per fumi di saldatura, ma anche quali test effettuare per certificare queste unità aspiranti. Da qui in avanti, i principi BIA fecero da garanti per permettere il ricircolo dei fumi filtrati in ambiente di lavoro divenendo poi i requisiti legali minimi dapprima in Germania, successivamente in Unione Europea fino a rappresentare lo standard a livello internazionale.

Le classi di separazione W1, W2 e W3 furono successivamente definite dalla norma DIN EN ISO 15012, e rappresentarono le minime efficienze di filtrazione dei fumi di saldatura, rispettivamente 95%,98% e 99%.
Il principio guida di questo sviluppo fu creare 3 diversi livelli di efficienza in considerazione di un utilizzo su acciai non legati, acciai basso legati o acciai alto legati con gran contenuto di composti cancerogeni a base di cromo e nichel.
Da subito tutti i produttori di sistemi aspiranti si indirizzarono a produrre e testare esclusivamente macchinari dalle massime efficienze di filtrazione (W3), le altre 2 classi vennero accantonate, ed oggi non formano più parte del quadro normativo.

 

Regolamentazione chiara dei Requisiti 

 

KEMPER-GmbH_aspirazione-724x1024Ulteriori enunciati della DIN EN ISO 15012 concentravano l’attenzione sui requisiti degli strumenti per captare il fumo, come cappe o ugelli aspiranti (Parte Seconda), la determinazione del flusso di aspirazione direttamente alla torcia di saldatura (Parte Terza) e i requisiti generali per ogni singola unità aspirante (Parte Quarta).
Durante l’ultima revisione a livello ISO, l’intera serie di requisiti è stata riorganizzata e confluisce ora la Parte Prima della norma. Nelle parti dalla Seconda alla Quarta troviamo più dettagliate procedure di test. Questa riorganizzazione ha fatto emergere la necessità di modificare anche il numero della DIN.

Da Giugno 2020, i requisiti per ottenere la certificazione W3 sono quindi disponibili nella DIN EN ISO 21904 “Occupational health and safety in welding and allied processes – Equipments for the collection and removal of welding fumes”

Qui di seguito si elencano i principali requisiti:

  • L’unità filtrante DEVE garantire una portata minima durante tutta la fase di aspirazione. Questa è l’unica maniera per garantire una buona captazione dei fumi di saldatura sia che questa avvenga da una cappa aspirante o direttamente alla torcia. Il volume di aspirazione deve essere adattato a seconda dell’unita filtrante utilizzata. L’aspiratore deve emettere un chiaro segnale o visivo o sonore nel momento in cui il flusso di aspirazione risulti inferiore al livello di soglia consentito.
  • Nel caso di utilizzo di bracci aspiranti per l’aspirazione dei fumi, la loro cappa terminale deve essere facile da posizionare (ossia richiedere il minor sforzo all’operatore). La ragione di fondo è molto semplice: se il braccio risulta difficile da posizionare, il saldatore con grande probabilità non sarà incentivato a direzionarlo durante tutto il suo processo di lavoro con conseguente dispersione di inquinante nell’ambiente di lavoro. La facilità di movimentazione del braccio non è un criterio di comodità, ma un criterio di Sicurezza.
  •  Il punto di captazione (sia esso una cappa aspirante o derivi direttamente dalla torcia) deve creare un campo di aspirazione ben definito, in cui velocità e flusso d’aria captata devono essere dichiarati e misurabili.
  • Non meno del 99% dei fumi di saldatura captati devono essere filtrati. In fase di test, le misurazioni rilevate devono essere considerevolmente superiori al fine di confermarne l’efficienza con certezza statistica.
  • Nel caso di unità filtranti dotate di filtri auto-pulenti, le particelle di fumo e polveri non devono fuoriuscire dall’unità, nemmeno al momento della pulizia stessa (che di norma avviene mediante cicli di pulizia ad aria compressa). Deve anche essere predisposto un sistema di rimozione polveri o cambio filtri con il più basso grado di contaminazione dell’operatore.
  • Le istruzioni operative vengono revisionate accuratamente, per accertarsi che riportino correttamente e in maniera facile da comprendere tutte le informazioni di sicurezza.

Da un punto di vista puramente teorico, qualsiasi istituto accreditato potrebbe rilasciare la certificazione W3. Tuttavia i particolari macchinari necessari a testare gli aspiratori richiedono grossi investimenti economici. Per questa ragione ad oggi esiste un’unica realtà al mondo – Institute for Occupational Safety and Health (IFA) – in grado di rilasciare questo particolare certificato. Questo è il motivo per cui si sente spesso parlare di certificazione IFA W3.

 

SIGNIFICATI DELLA MARCHIATURA: Quali sono i benefici derivanti dalla classe W3?

 

La marchiatura W3 non è ancora espressamente citata dalle regolamentazioni nazionali. Esiste una unica eccezione: chiunque in Germania debba aspirare e filtrare fumi generati dalla saldatura di acciai alto legati, è tenuto a dotarsi di una strumentazione che abbia ottenuto la certificazione W3 (prescrizione della norma TRGS 560).


Tuttavia, dal 2018, l’OMS classifica tutti i fumi di saldatura come certamente cancerogeni per l’uomo (IARC 118,2018), escludendo di fatto la distinzione tra le lavorazioni di acciai basso o alto legati. Ciò comporterà un’armonizzazione legislativa destinata ai produttori di aspiratori per fumi di saldatura, ai quali sarà richiesta espressamente la massima efficienza di filtrazione (ossia un valore classificabile come W3).
Di conseguenza la marchiatura W3 rappresenta già oggi - in tutto il mondo - un fondamentale sigillo di qualità e sicurezza, che anticipa le future armonizzazioni legislative assicurando agli operatori la possibilità di svolgere la loro attività professionale in un ambiente in cui l’aria viene ripulita costantemente dai fumi generati con un’efficienza di filtrazione superiore al 99%.

 

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Scritto da

Raffaele Inderle
Raffaele Inderle

Product Manager della linea Kemper presso il Gruppo Arroweld Italia

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